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Pubblicata il 18-06-2021


Le forme della laguna e l’equilibrio tra terraferma e mare

La Laguna è un ambiente di transizione complesso, frutto dell’interazione fra terra e mare. L’influenza del bacino scolante che affaccia sulla laguna è sempre stata fondamentale per Venezia, fin dalle origini della città, tanto quanto l’influenza marina. La ricerca dell’equilibrio tra le tre componenti ha portato a continua attenzione e interventi per fare in modo che la laguna mantenesse le sue peculiarità.

La gestione degli ecosistemi costieri, come la Laguna, richiede una conoscenza dettagliata e aggiornata delle condizioni idrodinamiche e geomorfologiche, dei processi evolutivi in atto, naturali e/o indotti dalle attività antropiche, e non può quindi prescindere dalla conoscenza dei processi che accadono alle interfacce terra-laguna e laguna-mare, i cui effetti coinvolgono l’intero sistema lagunare.

Oggi, inoltre, l’esercizio del sistema MOSE implica numerosi potenziali impatti sulla circolazione idrodinamica lagunare, sulle caratteristiche fisico-chimiche dell’acqua all’interno della laguna, sui regimi mareali, sullo scambio di sedimenti mare-laguna, sui processi ecologici e morfologici lagunari, sui cicli vitali degli organismi lagunari e, nel suo insieme, sulle comunità e l’ecosistema lagunari.

In particolare, le variazioni della biodiversità che caratterizza la laguna e sostiene attività di pesca e acquacoltura importanti per l’intero alto-Adriatico sono intimamente connesse con i cambiamenti morfologici del sistema. È dunque centrale sviluppare metodi e applicazioni per un monitoraggio che possa valutare i cambiamenti simultaneamente in atto in termini di morfologia, habitat e comunità biotiche conseguenti l’esercizio del sistema MOSE. Le informazioni acquisite durante la fase di realizzazione delle opere di regolazione devono essere integrate con nuove osservazioni che consentano la comprensione delle tendenze in atto e degli effetti delle strategie di gestione.

Il Programma Venezia2021 integra e valorizza strumenti di previsione e modellazione sviluppati e testati in decenni di ricerche sulla laguna e presenta un approccio integrato e multidisciplinare focalizzato sulle interfacce laguna-terraferma e laguna-mare, ma che comprende anche le dinamiche idrodinamiche, biogeochimiche e morfologiche interne alla laguna, monitorando nel contempo anche le variazioni a livello di comunità (microbiche, bentoniche, planctoniche e nectoniche) in relazione alle variazioni della morfologia lagunare e ai cambiamenti degli habitat. Da un punto di vista metodologico, si utilizzerà una combinazione di osservazioni di campo, rilievi strumenti ad altissima risoluzione, osservazioni telerilevate da veicoli aerei autonomi e da satellite. Le ricerche prevedono anche l’utilizzo e l’integrazione delle informazioni raccolte dalle diverse reti di monitoraggio già in essere sul bacino scolante, la laguna e la fascia costiera, con l’aggiunta di misure specifiche raccolte ad hoc e lo sviluppo di sistemi operazionali a supporto della gestione.

DANUBIUS-RI, il Centro internazionale per gli studi avanzati sui sistemi fiume-mare, di cui CORILA fa parte, è un’infrastruttura di ricerca ambientale distribuita sulla tabella di marcia del Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (ESFRI). La visione di DANUBIUS-RI è quella di realizzare sistemi fiume-mare sani e promuovere il loro uso sostenibile offrendo un’infrastruttura di ricerca integrata all’avanguardia dalla sorgente del fiume al mare; facilitando un’eccellente scienza interdisciplinare e fornendo le conoscenze integrate necessarie per gestire e proteggere i sistemi fiume-mare.

Tra le priorità di ricerca per i primi cinque anni di attività di DANUBIUS-RI vi sono “Quantità di acqua: comprendere e quantificare le riserve e i flussi d’acqua attraverso i sistemi fuome-mare per consentire una gestione sostenibile delle risorse idriche e mitigare gli eventi estremi” e “Bilanciamento dei sedimenti: comprendere e quantificare le dinamiche dei sedimenti in un sistema dalla sorgente alla foce per gestire i sedimenti in modo sostenibile nel continuum fiume-mare”. Il “Delta del Po e Lagune del Nord Adriatico” sono state selezionate quale supersito italiano, e CORILA ne sarà il Host Institution.

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