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Pubblicata il 07-03-2022


Approccio basato sulla conoscenza per sviluppare una cultura della prevenzione dei rischi

KULTURisk – FP7 2011-2014

  • Programma o Ente erogatore: VII Programma Quadro [ENV.2010.1.3.2-1] [Costruire una cultura della prevenzione dei rischi in Europa]
  • Titolo del progetto:Approccio basato sulla conoscenza per sviluppare una cultura della prevenzione dei rischi
  • Acronimo: KULTURisk
  • Durata: 01/2011 – 12/2014
  • Budget di progetto:3,225,616.00 €
  • Budget di CORILA: 518,709.00 €
  • Persona di contatto in CORILA: dabala@corila.it
  • Keywords:Prevenzione dei rischi, Preallarme, Mappatura, Pianificazione territoriale, Comunicazione dei rischi

Le conseguenze estreme di eventi ambientali calamitosi hanno evidenziato come la prevenzione dei rischi debba essere migliorata per ridurre le perdite umane e i danni economici. Il progetto KULTURisk mira a sviluppare una cultura di prevenzione dei rischi attraverso la dimostrazione dei benefici delle misure di prevenzione. Lo sviluppo di una cultura della prevenzione del rischio richiede il miglioramento della memoria e della conoscenza dei disastri ambientali passati, la consapevolezza e comprensione del rischio e la preparazione per gli eventi calamitosi futuri. Per dimostrare i vantaggi delle opzioni di prevenzione è stata sviluppata, applicata e validata in specifici casi studio Europei (incluse anche aree transfrontaliere) una metodologia originale finalizzata a dimostrare i benefici di misure di prevenzione all’avanguardia quali i sistemi di allertamento, le misure non strutturali (mappe di rischio e pianificazione), le strategie di trasferimento dei rischi (politiche di assicurazione) e le misure strutturali. In particolare, è stata evidenziata l’importanza di omogeneizzare i criteri per creare degli inventari dei rischi e costruire memoria, metodi efficienti di comunicazione e di allerta del rischio, nonché un dialogo attivo con e tra gli stakeholder pubblici e privati. Inoltre, i risultati del progetto sono stati utilizzati per educare in modo efficiente il pubblico e formare i professionisti alla prevenzione del rischio. KULTURisk si è inizialmente concentrato sui rischi idrogeologici, in quanto la probabilità del verificarsi di eventi calamitosi di questo tipo è soggetta ad un progressivo aumento dovuto sia alle dinamiche legate all’utilizzo del suolo sia ai cambiamenti climatici. Sono stati presi in considerazione diversi casi di studio caratterizzati da diversi contesti socio-economici, diversi profili di rischio (alluvioni, frane, mareggiate) e diverse scale spazio-temporali. Infine, è previsto che l’applicabilità dell’approccio KULTURisk sia testato su diverse fonti di rischio (ad esempio terremoti e incendi).

L’obiettivo generale del progetto KULTURisk era di promuovere la cultura della prevenzione dei rischi al fine di ridurre le perdite umane e i danni economici causati dalle calamità naturali in tutto il mondo. In ambito europeo, il progetto KULTURisk mirava a valutare e dimostrare i potenziali vantaggi di diverse misure di prevenzione dei rischi idrogeologici come alluvioni e frane. Uno degli obiettivi principali del progetto era quello di estendere la metodologia sviluppata ed esplorarne l’applicabilità su altri tipi di rischi naturali, come terremoti, incendi boschivi, ecc.

  • Revisione delle politiche UE, nazionali e internazionali, esistenti nel campo della prevenzione dei rischi.
  • Revisione delle metodologie esistenti di valutazione e gestione del rischio.
  • Sviluppo di una strategia per valutare la percezione del rischio dei pericoli naturali legati all’acqua.
  • Valutazione del costo complessivo dei disastri idrologici: revisione delle metodologie di valutazione e concettualizzazione delle valutazioni dei costi.
  • Elenco e valutazione dei sistemi di allerta rapidi esistenti in Europa.
  • Revisione critica delle misure non strutturali per i rischi idrogeologici.
  • Revisione critica dei modelli di “buona” comunicazione del rischio di inondazioni ed altri pericoli legati all’acqua.

Il Consorzio era composto da 11 partner, coordinati da UNESCO-IHE che era responsabile della gestione generale del progetto e che fungeva da punto di contatto per lo scambio di informazioni con i partner, la Commissione Europea, gli utenti finali e le terze parti del progetto, monitorando al contempo lo stato di avanzamento dei vari Work packages.

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